Gennaro Barci

Nel 2014, dopo anni di studi e confronti con l’indagine critica sulla Metaforma, pubblica il suo enunciato programmatico sulla Seconda Forma: in sintesi l’artista dichiara che per descrivere concetti legati all’immateriale è necessario attraversare una prima fase di spersonalizzazione del momento creativo attraverso un atto pittorico, seguita da una seconda fase in cui, attraverso il processo scultoreo, la creazione viene riportata sul piano fisico e resa fruibile.

gennaro-barci
Mostra filtri

Comincia a dipingere nel 2006 orientando da subito il suo interesse verso la gestualità pittorica. Pubblica i suoi primi scritti nel 2009 in un piccolo catalogo autoprodotto dal titolo: “Il Sè Transpersonale”. Nello stesso anno comincia ad utilizzare il metacrilato come supporto per dipingere: un materiale perfettamente trasparente e potenzialmente formabile attraverso una fonte di calore. Decide quindi di provare a modellare il supporto dipinto, che diventa la materia con cui disegnare lo spazio. Nel 2011 entra in contatto con il Metaformismo della Prof.ssa Giulia Sillato, che lo porta a comparire in una serie di prestigiose rassegne espositive in luoghi come il Chiostro del Bramante a Roma, il Palazzo dei Giureconsulti di Milano, il Palazzo della Gran Guardia a Verona, accompagnate da importanti pubblicazioni edite da case editrici come la Mazzotta, la Mondadori, Il Sole 24 Ore Cultura. Sempre nel 2011 pubblica un secondo scritto nel volume “Il Metaformismo”, edito da Mondadori e redatto dalla Prof.ssa Giulia Sillato. Nel 2014, dopo anni di studi e confronti con l’indagine critica sulla Metaforma, pubblica il suo enunciato programmatico sulla Seconda Forma: in sintesi l’artista dichiara che per descrivere concetti legati all’immateriale è necessario attraversare una prima fase di spersonalizzazione del momento creativo attraverso un atto pittorico, seguita da una seconda fase in cui, attraverso il processo scultoreo, la creazione viene riportata sul piano fisico e resa fruibile. Ha collaborato con società come la Giorgio Mondadori, la Iseo s.p.a. e con case di produzione cinematografica come la Taodue e la Cattleya, che hanno utilizzato le sue sculture in diversi film e serie televisive. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero.

Dal 2014 l’artista Gennaro Barci collabora con il gruppo Avangart che si occupa  di organizzare mostre ed eventi artistici culturali.