Vincenzo Mascoli

Artista pugliese, scenografo ricerca icone dei nostri giorni che come nella vita reale fanno da sfondo e colonna sonora a noi ed ai nostri ricordi , i suoi dipinti sono un repertorio di immagini tratte dalla quotidianità, i suoi soggetti sono presenze serene nel caos cittadino, elementi del grande gioco che è la vita. Nei suoi dipinti tutto concorre a creare il senso di straniamento dalla realtà, a definire un fuori fuoco immaginario che superando i limiti reali della superficie si può prolungare all’infinito, dove il soggetto predominante siamo noi ed il nostro io fanciullo.

Vincenzo Mascoli
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Vincenzo Mascoli nasce a Corato (BA) nel 1982 dove risiede e lavora come Direttore di Scena nel Teatro Comunale si laurea in Scenografia e Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bari ed è vincitore della borsa studio in pittura e scultura “Franco Zeffirelli Schoolarship’’ a New York.
Artista poliedrico vanta numerose personali e collettive in diversi paesi del mondo e molti sono anche i riconoscimenti per le scenografie create per diversi spettacoli teatrali.

L’artista pugliese, scenografo presenta “Icons” a cura di Avangart dove ricerca e ripropone icone attualizzandole che come nella vita reale fanno da sfondo e colonna sonora a noi ed ai nostri ricordi, i suoi dipinti sono un repertorio di immagini tratte dalla quotidianità, i suoi soggetti sono presenze serene nel caos cittadino, elementi del grande gioco che è la vita. Nei suoi dipinti tutto concorre a creare il senso di straniamento dalla realtà, a definire un fuori fuoco immaginario che superando i limiti reali della superficie si può prolungare all’infinito, dove il soggetto predominante siamo noi ed il nostro io fanciullo.

Dice di lui Vittorio Sgarbi: “Cosa siamo diventati, rispetto al grande flusso oggi dilagante? E’ questa la domanda di fondo che si pone Mascoli su cui ci invita a riflettere, riconoscendo all’arte, una prerogativa speciale: la capacità di bloccare ciò che di per sé tenderebbe a essere un ‘’panta rei’’ in continuo movimento e a lasciare segni più labili nella nostra coscienza, individuale e collettiva. Possiamo ancora riconoscere una memoria, davanti all’instabile che vuole disgregare tutte le altre? E’ questo, uno stato esistenziale che deve angosciarci, imponendoci una presa di posizione inevitabilmente critica nei confronti del fattore degenerante, le opere del Mascoli potrebbero sembrare suggerire, oppure, allo stesso modo, un dolce naufragare che può preludere a un eterno presente in cui si verifichi la sostanziale dissociazione dall’ordine delle cose terrene, con tutti gli annessi e connessi del caso? A Mascoli e a noi l’ardua sentenza”,

Dal 2017 l’artista collabora a stretto contatto con il gruppo Avangart che si occupa di organizzare mostre ed eventi artistici culturali.