Natale Addamiano si trasferisce a Milano nel 1968, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 1970 acquista il primo studio meneghino, in via Paolo Frisi, e nel 1971 tiene la sua prima personale alla Galleria Solferino di Milano, dove espone una trentina di Diari notturni, presentata da Giorgio Seveso e, nell’occasione, Dino Buzzati acquista due opere. Dal 1975 al 2007 è titolare della cattedra di Pittura a Brera.
I primi anni milanesi sono il periodo del diario esistenziale, con le potenzialità visionarie strutturali della mente poetica; emerge nell’artista la necessità di esprimere una sovrapposizione di stati d’animo. Il richiamo evocativo alle origini diviene momento consolatorio e di trasmissione di un messaggio attraverso l’opera nei Diari notturni.
Proprio l’arte come veicolo di messaggi fa sì che Addamiano apra profondi dialoghi con altri artisti del periodo: Bianchieri, Zigaina, Gianquinto, Forgioli, Della Torre, Salvo per citarne alcuni. Dal 1978 il colore assume un ruolo di primaria importanza per la sua ricerca; importanti sono gli studi incessanti sul paesaggio delle Murge, che dona alle sue opere la forza espressiva con ampie campiture di colore caldo (rosso, arancio, giallo, ocra), vissuto come pura emozione.
L’astrazione riveste un ruolo privilegiato nel fare pittura di Addamiano.
Gli anni Duemila inaugurano una nuova visione sulla natura con i Cieli stellati, paesaggi sublimi, tesi verso l’infinito.
